venerdì, luglio 07, 2006

Non è possibile che sia legale

 

E quindi, per converso, se è illegale, qualcuno merita di finire in galera.

Non so chi sia, non so di che colore politico sia, non me ne importa nemmeno nulla, ma qualcuno ha, nella migliore delle ipotesi, omesso di vigilare.

Ero a Pisa, immagino tutti conosciate la città, un centro bello anche se non mirabolante e una piazza che tutto il mondo trova bellissima e che quella parte del mondo che può permetterselo, prima o poi, passa a vedere.

Pochi posti rappresentano un simile biglietto da visita per il nostro paese, certo, magari Napoli,Firenze e a Venezia avranno un numero di visitatori più elevato, e questo senza parlare di Roma o di Milano, ma si parla di città con molti punti di attrazione, ovvio che per il colosseo o per piazza SanMarco passano tutti, ma poi ci sono mille altri luoghi, scorci, monumenti da vedere.

A Pisa, e non me ne vogliano i pisani, molte persone passano solo pervedere la torre pendente ed il battistero.

In teoria,quindi, quei posti andrebbero, almeno un po’, controllati.

E passi per i … non so cosa siano, hanno la pellescura e girano con delle cartelle di orologi, si mettono in mezzo alla strada e ti offrono la mercanzia, lo trovo irritante, so che è dannoso per l’economia, ma lasciamo perdere, sono delle vittime anche loro.

Passi, beh, meno ma passi, per quelli con la tovaglia a terra sulla quale espongono un po’ di tutto.

E vabbeh.

Non mi fraintendete, quando li vedo non mi sento tollerante e non mi faccio impietosire dal fatto che qualche lavoro debbono pur fare, perché le loro vendite colpiscono direttamente quelle dei negozi e preferisco che il lavoro lo abbia un commesso regolarmente iscritto e che paga le tasse (ed il fatto che ci siano commessi inscritti non cambia poi molto la cosa).

Ma considero che se anche passasse un vigile urbano a controllare queste due categorie sparirebbero all’istante per poi tornare dopo poco, e magari io sono passato tra due ronde, non lo so.

Devono pur lavorare?

NO, se il loro lavoro comporta la perdita di tanti altri posti.

Ma quello che non posso accettare sono le bancarelle“regolari”.

Non proprio in piazza dei miracoli, quelle vendono paccottiglia assortita che però nulla ha di malvagio o illegale. A 16 anni mi ero pure comprato una statuetta della torre pendente e, pur sentendomi uno scemo, mi aveva divertito farlo.

Quello che non può andare bene sono le bancarelle subito fuori dalle mura.

Non tutte vendono falsi, ma la maggior parte ha in bella mostra borse borsette valige e borsellini finti griffati venduti a 10 euro.

Non è possibile che si permetta una cosa simile!

Non quando a pochi chilometri c’è il distretto della pelletteria che soffre per la concorrenza spietata di chi può fare certi prezzi anche, se non solo, grazie ad una politica di dumping.

Non quando tante pelletterie e concerie stanno chiudendo, e non sulla luna, a pochi chilometri di distanza! Non è possibile che per favorire quattro bancarelle si tolga ossigeno a coloro che vivono sul mercato di chi porta indietro dal viaggio in Italia un ricordino per la figlia.

Perché magari non comprerebbero la borsa originale, ma ne comprerebbero un bella ed italiana a 30 – 40 euro. Io capisco tutelare i redditi, ma non quelli di pochi a scapito di quelli di tanti altri.

E non è una guerra tra poveri, perché parliamo di una minoranza che per avere un piccolo guadagno provoca danni enormi ad un numero di persone di molto maggiore.

E lo fa tenendo un comportamento illegale.

E per di più non possiamo sporcare con un aura di illegalità palese l’immagine del nostro paese.

Offrire alla luce del sole prodotti chiaramente illegali e lamentarci della loro concorrenza in sede europea è ridicolo.

Chi ha le bancarelle ha diritto di vivere,certo, ma non lo ha facendo cose illegali o rovinando altri.

E qui parliamo in una situazione in cui diciamo a tutti di essere dei disonesti.

Di fregarcene delle regole, di mancare di civiltà.

Poi magari uscirà fuori che no, che per questo o quel particolare le pelli non erano marchiate, che quelle LV non erano esattamente le stesse e che le FF erano di dimensioni e colori che le rendevano regolari.

Conosco la normativa, quelle merci non venderebbero un solo pezzo se non potessero essere scambiate per gli originali, si chiama imitazione servile, è illegale.

E non facciamo confusione tra la normativa penale e quella civile, perché alla civile mi riferisco.

E comunque, io me ne sono vergognato, gli operai delle concerie invece sono per strada.

Chi deve vigilare?

Non lo so, immagino i vigili urbani, in tal caso la colpa è del sindaco, ma non sono un giurista e non fidatevi di quello che dico.

Chiunque sia non ha fatto il suo lavoro.

P.s.: 8 anni fa nell’ultima piazzola dell’autostrada prima di Pisa mi aveva molto colpito la presenza di un capannello di figuri che facevano il gioco delle 3 carte.

Era il solito schema dei 2 che fanno finta di giocare e del terzo che muove le carte, con l’inevitabile corollario di esternazioni di giubilo gridate per le false vincite.

Cosa c’entra?

Centra che erano otto anni che non mi fermavo in quella piazzola e dopo otto anni ho trovato di nuovo il capannello nello stesso posto in cui l’avevo lasciato tanti anni fa.

Non centra nulla con la piazza dei Miracoli, ma l’impressione data ai turisti è la stessa.

Come possiamo pretendere di vendere moda e lusso se mostriamo di essere dei barboni?

R.D.